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Disturbi legati all'infertilità

Secondo le linee guida per la consulenza nell’infertilità elaborate dalla European Society of Human Reproduction and Embriology il desiderio di un bambino è il risultato dell’evoluzione esistenziale individuale e dipende dallo sviluppo delle personalità individuali, dai processi socioculturali, da fattori economici, dai processi interpersonali tra i partner e dalle dinamiche familiari. Ogni individuo porta con sé un bagaglio, che sia una valigetta o un enorme baule, in esso una parte è dedicata alle sue aspettative, ai suoi progetti e ai suoi desideri.
Il desiderio di avere un figlio spesso occupa una parte consistente di tale bagaglio.
L’infertilità, in tal senso si configura come un processo di lutto relativo all’esperienza ripetitiva del non-compiuto desiderio di avere un figlio. È una grave ferita dell’identità psicologica, sociale e corporea, un evento traumatico vissuto in maniera differente da uomo e donna. Infatti, nel ruolo femminile tradizionalmente collegato alla generatività, la difficoltà procreativa viene a volte connotata come fallimento, privazione e colpa. L’immagine dell’uomo infertile, invece, è spesso legata alla vergogna e risulta socialmente forte il legame tra impotenza e infertilità.
Tali difficoltà comportano diversi livelli di stress a cui la persona viene ad essere sottoposta.

Un primo livello è quello decisionale, in cui una persona che soffre di sterilità dovrà affrontare temi biologici, psicologici, sociali ed etici. Scopo del terapeuta è accompagnarla e sostenerla attraverso il confronto con tali gravose questioni.
Un secondo livello è quello delle emozioni negative che si accompagnano alle aspettative deluse, sentimenti di angoscia, tristezza, colpa, per esempio per avere atteso un momento opportuno per la gravidanza, nell’illusione che sia sotto il nostro controllo, di ansia o rabbia perché ciò che ci succede sfugge al nostro controllo e di frustrazione a causa di ripetuti tentativi fallimentari.
All’interno di una relazione di coppia, il problema si trasforma in una sofferenza della relazione. Il bambino immaginato è figlio della coppia, la gravidanza, prima ancora di essere fisiologica è psicologica. Prendere coscienza della propria infertilità modifica inevitabilmente la relazione di coppia
In tal senso la sofferenza è vissuta da entrambi i membri, e può modificarne le dinamiche relazionali, nonché comprometterne l’intimità al di là della generatività. In alcuni casi i coniugi sono alla ricerca di un “colpevole” al fine di dare un senso alla sofferenza che li sta investendo, ciò può esprimersi in un senso di colpa verso se stessi o/e nel colpevolizzare l’altro. Inoltre anche la sessualità potrebbe venire spogliata dal suo senso profondo e di incontro intimo e ludico per configurarsi come atto programmato, meccanico e a scopo procreativo.
Compito del terapeuta è aiutare la coppia a liberarsi dal progetto originale e riprogettare, negoziare e condividere un altro progetto riproduttivo.
Durante il trattamento il sostegno psicologico aiuta i pazienti a sostenere il forte stress derivante dalle aspettative, dalle attese, dalle stimolazioni ormonali, dal cambiamento dello stile in vita in funzione di una possibile gravidanza.
L’intervento psicologico è utile a riconoscere le componenti emotive che vengono scatenate da tale condizione, accogliendole e sostenendole. Permette di affrontare eventuali difficoltà relazionali, di riscoprire le risorse interne e reindirizzarle al fine di fronteggiare al meglio le difficoltà.
È importante riconoscere la difficoltà del percorso intrapreso, non illudersi di essere onnipotenti e esercitare la propria capacità di chiedere aiuto e di permettere al prossimo di aiutarci…d'altronde l’obbiettivo è diventare genitori, ruolo che richiede una grande capacità di sapersi affidare, quindi è il caso di cominciare ad esercitarsi!

Collaborazione con
Instituto IGin.
Clinica Specializzata nella riproduzione assistita
Bilbao Spagna
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Dott.ssa Giusi Daniela Ventimiglia Cel. 389 1866017